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domenica 14 dicembre 2014

Filosofia delle scienze umane: l'implesso percettivo di Jacques Paliard

Differenze tra pensiero implicito ed esplicito

Il verbo della sensazione e il verbo della percezione in rapporto con la scienza: il verbo impiegato per descrivere la sensazione è la scienza, ma la sensazione non implica affatto questo verbo. La percezione al contrario si lascia esprimere discorsivamente. Per cui tra pensiero percettivo e pensiero logico c'è una continuità più diretta rispetto alla sensazione e il logos scientifico.
Nonostante la percezione e la logica parlino dello stesso, non è vero che si assomiglino e che una sia il prolungamento dell'altra. Il rapporto tra i due è in ciò che esprimono, il significato, ma se per la percezione l'ordine è racchiuso [enveloppés], nella logica è svolto [développés].
Paliard poi spiega che l'ordine a cui fa riferimento il pensiero implicito è il sistema dell'apparenza, mentre il pensiero esplicito far riferimento al sistema logico. Se avviene un contatto tra i due sistemi è nel pensiero transimplicito.

Le posizione di Berkeley e Malebranche sulla razionalità della percezione: per Berkeley la percezione è completamente attuale. Questo significa che non subentra una razionalità geometrica della percezione basata su angoli e raggi. La formazione giungerebbe alla coscienza già formata e non ci sarebbero “pensieri impensati”  – come d'altronde vorrebbe Paliard – che sosterrebbero il formarsi dei giudizi percettivi, la percezione è già datità. Il fatto è che il pensiero implicito è nascosto dalla sua stessa luce e risolverebbe i problemi che pone a sintesi già data (preferisce l'illusione all'indeterminazione).
Malebranche non ha parlato direttamente di percezione visiva, però nei suoi scritti si può scorgere invece tutta la complessità dell'implesso. La percezione per lui racchiude in sé già tutta l'ottica, la a geometria e la fisiologia e in questo è già “visione in Dio” ma allo stato di implicazione.
Per Malbranche il giudizio percettivo sorge alla coscienza corretto in base ad altre esperienze precedenti. Osserva che il giudizio naturale nell'uomo è una sensazione composta

I modi in cui la percezione si esprime: se possiamo parlare di differenza tra  verbo discorsivo e coscienza percettiva è grazie all'illusione sensoriale. Paliard propone il caso dell'illusione di accrescimento, per cui venga proiettata un immagine consecutiva su uno schermo e che questo venga spostato in profondità. Produce cinque argomenti dove il rapporto grandezza-distanza è la sola considerazione sia da un punto di vista percettivo sia da un punto di vista diottrico.

- A. Sillogismo corretto.
P.M. Ogni oggetto visibile che si allontana diminuisce
P.m. Questo oggetto visibile che si allontana diminuisce – ma non diminuisce!
C. Allora si ingrandisce

Della premessa maggiore è già stato detto che gli oggetti visibili diminuiscono quando sono lontani mentre in prossimità l'implesso mantiene la grandezza reale per la persistenza del campo dinamico; la premessa minore è falsa poiché la percezione di grandezza dell'oggetto proiettato non diminuisce in base al suo allontanarsi; la conlusione segue le premesse ma non corrisponde al percepito.
Si giunge così ad una impasse che si sottrae all'espressione "verbo-concettuale". In questo tipo di illusione l'oggetto non diminuisce, non ingrandisce, non rimane uguale, ma qualcos'altro, si "accresce".

- B. Rappresentazione geometrica
Se l'angolo rimane identico dovremmo vedere l'immagine prendere le grandezze crescenti consecutive.

- C. Principio dell'equivoco
La coscienza percettiva ignora la geometria e le leggi dell'ottica. Possiamo dire che la stessa grandezza sensibile può essere provocata da un oggetto di considerevole grandezza [reale] a grande distanza o da un oggetto piccolo a breve distanza. A questo punto Paliard dichiara che non è sua intenzione elaborare una teoria idiografica su questo fenomeno percettivo ("psicologia di primo ordine"), piuttosto è quello di scoprire cosa sottende, in generale, l'illusione sulla base della struttura della percezione normale ("psicologia di secondo ordine"). Per l'autore esiste una "analogia profonda" tra le percezioni equivoche (ad es. l'illusione di Sinstenden) e la percezione della grandezza dell'immagine consecutiva. L'analogia profonda è in un rapporto virtuale con la sensazione in ragione delle con-possibilità di significati in essa racchiusi.

- D. Principio di compensazione e la legge di espansione
Se sono in un ascensore o se sto scrutando l'orizzonte dell'oceano, pur avendo la stessa superficie di retina, ho due campi visivi diversi. Da qui possiamo cavarne una regola generale. Per la legge di espansione, l'idea di distanza media l'ampiezza del campo visivo.  L'idea di distanza sarebbe metaforicamente il punto di fuga al centro dell'ordine della percezione e senza espansione (della profondità del campo visivo) niente sarebbe percepibile.
La legge di espansione non sarebbe un concretum ma sarebbe un'astrazione, però spiegherebbe in parte cosa accade nell'illusione di accrescimento dell'immagine consecutiva. Se aggiungiamo l'azione del principio di compensazione [giudizio naturalmente correttivo, p. 105], che aggiusta la grandezza sensibile in relazione all'ampliamento del campo visivo, otteniamo la figura immaginaria che si allontana sullo schermo senza riduzione (pur non essendo da nessuna parte [96]).
- E. Anticipazione smentita
Si potrebbe dire che l'immagine consecutiva potrebbe aver a che fare con l'anticipazione (cognitiva), ossia l'attendersi che l'immagine spostandosi in lontananza diminuisca, e il contrasto – dato dal fatto in quanto tale e l'anticipazione su come avrebbe dovuto essere – faccia sì che la percezione provochi un accrescimento.
Paliard ora distingue i due casi in cui l'anticipazione attiva una risposta "pre-attentiva" – una predisposizione nell'attendersi un certo apparire. Il caso è quello di una suggestione che in un ingenuo crea una aspettativa che affascina, nel critico una reazione di delusione come pre-attenzione. Però conclude che il contrasto suppone la percezione, ossia è ad un livello di complessità superiore, per cui la percezione è già data e l'anticipazione agisce sulla percezione.
Si costituisce qui, a partire dal sistema dell'apparenza, un "sistema psicologico". Questo è già una manifestazione del sistema logico.

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