Quando si parla di script comunicativi in genere si intende abitualmente gli script specifici. L’idea che recitiamo copioni risale a Goffman nel suo approccio drammaturgico, ma altrettanto importante è la centralità della rappresentazione del sé. Gli script sono inconsci e registrati nella nostra memoria procedurale. Altro modo per chiamare gli script è forme di comunicazione a la Goffman o generi di comunicazione secondo il modello SPEAKING di Hymes. Il metodo di studio degli script comunicativi è l’osservazione è l’individuazione di regolarità di una forma di script in quanto nella memoria delle persone non sono accessibili e l’apprendimento è implicito.
Come ogni conversazione uno script si compone di apertura, parte centrale e chiusura. Però ogni script si avvale di un contesto e regole proprie che lo pongono in essere, violando uno o l’altro si scivola in uno script d’altra natura. Gli script vengono negoziati, significa che i partecipanti si accordano su quale script porre in essere. La negoziazione avviene tacitamente tramite prove, esplorazioni, concessioni e patteggiamenti. Una volta concordato lo script deve essere implementato.
Gli script variano da cultura a cultura e questo è il punto per il quale non basta una conoscenza della lingua per poter parlare. Ad esempio nelle culture orali, cioè che non adoperano abitualmente la scrittura, si può assistere a duelli verbali. Il sounding degli afro-americani è uno di questi. La regola è proferire insulti inverosimili, allorquando un insulto ferisce il duello si placa.
Analizzando gli script comunicativi si possono creare delle famiglie in base all’intimità e la serietà. Script operativi sono seri e non intimi, script ludici sono intimi, ma non seri. Script comici non sono né seri, né intimi. Gli script esistenziali sono seri e intimi. Esistono comunque script che sono in posizione intermedia o che sfuggono alla tassonomia. Uno di questi è lo script riverberazione. Nella comunicazione a tu per tu i parlanti negoziano gli script e scivolando da uno script operativo ad uno ludico possono portarsi davanti ad una scelta: applicare un meccanismo a saracinesca piombando in uno script esistenziale o attivando un servomeccanismo basato sulla comicità. L’ecologia della comunicazione sostiene che il sistema degli script costituisca un mondo a sé formando una sorta di equilibrio dinamico. Violare le regole del sistema script produce blackout sociale come dimostrato da Garfinikel.
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