La comunicazione nel regno animale è studiata dagli etologi della comunicazione. L’interesse per la comunicazione animale è nata in tempi relativamente recenti con l’affermarsi la teoria biologica dell’evoluzione.
Il primo studio sistematico sulla comunicazione si deve proprio a Charles Darwin che nel 1872 pubblica L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali. Attraverso l’analisi comparata di comportamenti espressivi giunge alla conclusione che l’espressione dell’emozione e la capacità di riconoscerla, nella maggior parte dei casi, risponde a schemi innati selezionati nel corso dell’evoluzione.
Il lavoro pioneristico di Darwin precede di decenni il metodo dell’etologia, però presenta un limite vistoso. Darwin attribuisce agli animali solo emozioni come reazioni fisiologiche e spiega che per gli animali comunicare significa solamente manifestare il proprio stato interiore. Perciò per il padre della teoria dell’evoluzione l’animale è dotato di sole due delle quattro funzioni conosciute della comunicazione: espressiva e segnaletica. La funzione simbolica, cioè quella che permette la trasmissione di informazioni relative al mondo, non è patrimonio degli animali.
Il lavoro di Karl von Frisch, uno dei fondatori dell’etologia, smentisce le assunzioni sulla comunicazione animale attraverso la sua ricerca sulla comunicazione delle api. Piazzava delle ciotole di nettare nei dintorni dell’alveare, poi marcava la bottinatrice. Se la fonte di cibo era vicina la bottinatrice eseguiva una danza circolare. Gira ripetutamente in cerchio e di tanto in tanto si ferma e offre un assaggio di cibo alle altre api indicando che la fonte di cibo è vicina, l’intensità delle vibrazioni data dalla frequenza dei giri indica quanto è ricca la fonte. Se la ciotola era piazzata più lontano, la bottinatrice eseguiva la danza dell’addome, tracciava una figura a otto e nel tratto rettilineo “scodinzolava”. La direzione del tratto rettilineo indica la direzione da seguire come una sorta di bussola solare. Se dell’alto al basso significa con il sole alle spalle, viceversa indica di seguire il sole. La lunghezza del tratto rappresenta la distanza.
Sebbene tutte le api eseguano le danze ci sono delle differenze per quanto riguarda l’occorrere della danza dell’addome. Alcune varietà di api la utilizzano per distanze più brevi altre per distanze maggiori.
Alle critiche riguardo la metodologia dell’esperimento di von Frisch, J.L. Gould ha replicato dimostrando tramite un elegante esperimento che inserendo nell’alveare una lampadina e coprendo gli ocelli della bottinatrice questa trasmetteva alle altre api informazioni sulla verticale, mentre le altre si basavano sulla lampadina. Infatti le api seguivano le informazioni su direzione e distanza della bottinatrice non trovando nettare.
I richiami dall’arme (allarm calls) sono comuni nel mondo animale, però quando questi indicano anche il tipo di pericolo hanno una funzione simbolica. Il citello riesce a emettere richiami d’allarme per indicare se hanno avvistato un predatore terrestre o uno aereo reagendo di conseguenza. Se il predatore è un rapace i citelli si nascondono in una tana ad una sola uscita, se il predatore è un coyote, ad esempio, cercano di nascondersi in tane a doppia uscita in modo di poter scappare se il coyote inizia a scavare.
Molti altri animali, tra cui anche uccelli e rettili, hanno allarm calls diversificati.
Il linguista russo Jakobson ritiene che la funzione poetica del linguaggio sia concentrata sul messaggio, quella espressiva sul mittente, la segnaletica sul ricevente e la simbolica sul mondo. C’è funzione poetica nel mondo animale?
Fra gli uccelli, specialmente fra i passeriformi, esiste un segnale detto di mobbing che viene emesso quando un uccello, distanziato dagli altri, avvista un predatore. Il richiamo fa sì che gli uccelli che gli uccelli che lo sentono scatenino la rappresaglia collettiva nei confronti del predatore, il mobbing. Il siit è un segnale d’allarme emesso quando il predatore è in volo nel cielo sovrastante ed è urgente scappare. I due segnali d’allarme sono molto differenti tra loro. Nel primo vi è una dominanza di toni bassi, modulazione e la durata è breve. Il secondo è dominato da toni alti, non è modulato e inizio e fine sono sfumati. In genere gli uccelli rapaci non sono particolarmente brillanti a rilevare le alte frequenze e questo spiega l’efficienza del siit. Mentre nel segnale di mobbing è più importante per l’uccello far rilevare la sua posizione dai cospecifici tramite gli impulsi modulati, che meglio si adattano per far intuire la posizione. A testimoniare l’efficacia dei segnali la selezione ha fatto sì che in diverse specie la struttura non sia molto diversa. Il canto, invece, non è biologicamente determinato, ma è perlopiù appreso. Esso è utilizzato dai maschi per il corteggiamento e per questo le specie di uccelli poligame hanno un repertorio canoro maggiore. Una grande varietà di canti indica che l’uccello ha avuto tempo per impararli perché sono trasmessi culturalmente. Sperimentalmente si è scoperto che un uccello ha un tempo sensibile per l’apprendimento del canto. Si acquisisce nei primi mesi di vita attraverso l’imprinting.
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