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lunedì 16 agosto 2010

Psicologia dello sviluppo: lo sviluppo affettivo secondo la psicoanalisi

I secondi diciotto mesi di vita
Il passaggio da orale a anale come zona erogena segna il passaggio allo stadio anale. Per Freud i bambini dimostrerebbero che la zona anale provoca piacere dall’ostinazione con cui tratterrebbero le feci. La zona ano-rettale è densamente fitta di innervazioni e la pressione sulla mucosa da parte delle feci è fonte di piacere. Il bambino con lo strumento feci, che considera parte di sé, controlla l’ambiente sociale: espellendole si dimostra docile, obbediente, trattenendole oppositivo, ostile.
In questa fase il bambino può diventare aggressivo, rifiutare improvvisamente cose che ha sempre accettato e a volte prendere possesso molto energicamente di un oggetto. Il bambino sperimenta per le prime volte l’ambivalenza affettiva e la sua capacità di amare e odiare lo stesso oggetto.
Nella fase anale il bambino dimostra meno sicurezza e torna dalla madre a controllare se è presente. Nel periodo che va dal primo anno di vita al terzo anno il bambino può andare incontro ad esperienza varie e complesse di fronte alle quali può sentirsi inadeguato e sviluppare frustrazione. Sempre in questa fase, secondo la psicoanalisi, nella vita del bambino si fanno importanti altre figure, come quella del padre. Iniziano le gelosie nei confronti dei genitori e la scoperta dell’identità sessuale.
Per Spitz un evento importante è costituito dal “no”. Forse è il primo concetto astratto riguardante alla legge che il bimbo interiorizza. Le relazioni tra madre-bambino passano da una fase di tenerezza e sostegno ,in cui il bambino è passivo, a una di comandi e proibizioni, in cui il bimbo è attivo. Ogni no della madre è esperito dal bimbo come una frustrazione. Il bambino si trova così in conflitto tra l’opporsi, e così perdere l’oggetto libidico, o il non opporsi alla madre. Il bambino fa così ricorso ad un meccanismo di difesa: l’identificazione. Una volta che il “no” viene usato come difesa nei meccanismi di identificazione con l’aggressore e rivolto contro l’oggetto libidico. Una volta compiuto il passo il bambino può cominciare la fase dell’ostinazione intorno al secondo anno di vita.
Erikson definisce il periodo che va dai 18 ai 36 mesi come l’acquisizione del senso di autonomia e lotta contro il senso di dubbio e di vergogna. Periodo molto conflittuale dove il bambino sperimenta la paura di separazione dai genitori e la perdita di autostima di fronte agli insuccessi. Il bambino deve conquistare la propria autonomia.

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