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sabato 13 dicembre 2014

Psicologia dell'apprendimento: introduzione

I pionieri

I pionieri dello studio dell’apprendimento e della memoria sono:
Aristotele: trattatello sulla memoria associativa (De memoria) -> associazionismo. Sperimentando due eventi nel tempo la mente li associa. Per contiguità spaziale, per gli psicologi moderni è una variante della contiguità temporale (si pensano a due cose in prossimità temporale). Per somiglianza o contrasto;
Ebbinghaus: primo vero trattato di memoria. Il soggetto empirico era lui stesso, apprendimento su sillabe senza senso (memorizzazione meccanica) e evocazione in diversi momenti per verificare la memorizzazione e l’oblio (curva dell’oblio). Il ricordo svanisce rapidamente;
Pavlov: studioso del condizionamento (classico, pavloviano o rispondente). Soggetto di studio i cani, lo stimolo incondizionato cibo veniva associato con il suono di una campanella. Nel corso del tempo il cane rispondeva con salivazione al suono della campanella;
Tolman: segue la tradizione degli studi sul condizionamento, teoricamente descriveva anche cosa succedeva nella mente invece che nei comportamenti, mentre il comportamentismo era dominante in USA;
Bartlett: mette in evidenza i processi ricostruttivi dell’oggetto di memoria (psicologia della testimonianza). Introduce il concetto di schema come strumento mentale per adattare il ricordo a quello che si sa.


Apprendimento e memoria

Apprendimento e memoria sono distinti, ma allo stesso tempo sono sovrapposti. Non c’è memoria se non è stato appreso qualcosa che deve essere ricordato e per apprendere occorrono la memoria e sistemi di memoria. I teorici separano gli ambiti, ma soprattutto per il metodo di studio. Storicamente gli psicologi quando tenevano conto dei risultati visibili e comportamenti (comportamentismo) si parlò di apprendimento, quando invece si studiarono i processi interni (cognitivismo classico) si mise l’accento sulla memoria.
Baddelay, psicologo della memoria, propone l’esempio del portantino. Questa figura professionale impara nozioni sul corpo umano e come muovere un individuo che ha subito un trauma (sapere = memoria dichiarativa); sa anche come comportarsi in caso reale di trasporto dell’individuo infortunato (saper fare = memoria procedurale). L’expertise avviene dopo molta esperienza. Il comportamento è funzionale ed efficiente senza dover pensarci poiché le conoscenza e le procedure sono state automatizzate. La memoria autobiografica, dominio semantico a cui appartengono i ricordi, è il sistema di memoria che tiene traccia delle esperienze personali dell’individuo.






Lo studio

Lo studio è l’attività in cui apprendimento e memoria si mostrano in maniera maggiore. Nel processo di apprendimento entrano in gioco diversi fattori. La prima variabile è l’insieme delle idee ingenue che lo studente ha sull’apprendimento, sulla propria intelligenza (statica vs incrementale) e la propria memoria (conoscenze metacognitive). Una seconda variabile è il locus of control, ovvero quanto uno studente crede che il proprio impegno sia importante per ottenere dei buoni risultati (attribuzione di impegno). La terza variabile è l’autoefficacia, cioè le credenze che uno studente nutre sul suo metodo di studio e la sua capacità di avere buoni risultati. La quarta variabile è la strategicità dell’apprendimento. Autoefficacia e strategicità favoriscono l’autoregolazione, cioè la capacità dello studente di regolare i propri processi cognitivi per ottenere un buon apprendimento.
Pratica distribuita e testing sono due attività che favoriscono l’apprendimento. La pratica distribuita consiste nel dilazionare il compito cognitivo dell’apprendimento. Studi empirici sostengono che applicandosi in maniera continuativa, ma distanziando nel tempo le sessioni di studio, venga consolidata maggiormente la traccia mnestica di quanto si è appreso. L’apprendimento massivo e il distribuito si differenziano per attenzione e consolidamento, appunto.
Avendo un tempo limitato per apprendere il testing è strategico per ottimizzare il consolidamento mnestico. Il testing è l’insieme della attività come porsi delle domande, “recitare” quanto appreso, prove di verifica. Gli studi dimostrano che individui che hanno solo studiato ricordano per minor tempo rispetto a quelli che si sono anche testati.

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