Autori: Koole (2001)
Ipotesi: due livelli di autostima, uno manifesto e l'altro implicito → la componente implicita dell'autostima emerge in caso di domande sul Sé in bassa quantità di risorse cognitive disponibili
Metodo: Letter Name Effect [Nuttin, 1985]
Esperimento: due gruppi di partecipanti: uno a basso carico cognitivo, uno ad alto carico cognitivo.
1) i partecipanti devono rispondere ad un questionario sulle lettere dell'alfabeto
2) i partecipanti devono scegliere al computer tramite tastiera quali tratti presentati a monitor sono propri e quali no, ma prima veniva data una cifra ai partecipanti da ricordare. Il compito è interferente e veniva manipolato attraverso la quantità di cifre da ricordare.
3) i partecipanti scrivono il proprio nome su un foglio.
Risultati: in primo luogo le valutazioni sulle lettere presenti nel nome dei partecipanti era mediamente più elevata (bias affettivo). In secondo luogo nella condizione di maggior carico cognitivo i tratti positivi autoassociati erano in numero maggiore, siccome si presume che l'autostima implicita sia più elevata rispetto all'autostima esplicita questo risultato avvalla l'ipotesi. In terzo luogo l'autostima implciita era altamente correlata con l'espressione consapevole di autostima.
Discussione: l'esperienza quotidiana sottolinea come le persone possano essere sorprendentemente tendenziose nel valutare persone o oggetti che sono in qualche maniera loro legati. Questo studio sottolinea che possono esserci processi di autovalutzione molto differenti tra loro, automatici oppure controllati, a seconda del contesto. Questi sfuggono all'introspezione e le persone non possono descriverli senza contaminare tali cognizioni con le convinzioni esplicite.
Metodologia: la preferenza verso le lettere dell'alfabeto del proprio nome è una manifestazione spontanea e involontaria di autostima, in sostanza le persone non si rendono conto che il proprio nome spinge inconsciamente a preferire certe lettere anziché altre. Questo fenomeno pare essere transculturale.
L'azione di questo stimolo, la lettera del proprio nome, pare sia legata al concetto di sé ed emerga a livello implicito e influenzi i giudizi. Nel test, le persone sono ignare dei motivi dello strumento e credono di partecipare ad un test di valutazione di piacevolezza delle lettere.
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