Autori: Carlston e Skoweonski (1994)
Ipotesi: Inferenza spontanea di tratto → le persone elaborano automaticamente tratti disposizionali sulla base dell'esperienza di un solo comportamento.
Le persone elaborano spontaneamente inferenze di tratto e le associano all'attore: ruolo dell'intenzione di formarsi un'impressione.
Metodo: Paradigma di ri-apprendimento [Ebbinghaus, 1885]
Esperimento: Disegno 3x2
{richiesta di formare impressione su un tratto; impressione generale; familiarizzazione} x
{ri-apprendimento vs controllo}
1. Compito di presentazione delle coppie attore-comportamento:
Vengono presentate 29 foto con una didascalia di un comportamento autodescrittivo, 19 non salienti.
- compito interferente
2. Compito di apprendimento di coppie associate:
Vengono presentate 24 foto con un termine di tratto, 12 di persone esposte precedentemente.
3. Compito di rievocazione guidata:
presentazione foto con richiesta di esprimere un tratto associato, lo sperimentatore invita ad indovinare in mancanza di ricordo.
Risultati: I partecipanti ricordavano l'80% dei tratti associati alle foto di ri-apprendimento, mentre solo il 45% dei tratti delle foto di controllo. Questo significa che i partecipanti avevano inferito i tratti corrispondenti e li avevano associati.
L'ipotesi è confermata: le persone tendono spontaneamente a fare inferenze di tratto a partire da comportamenti anche se non intenzionate a farlo.
Discussione: L'esperimento lascia aperte domande a riguardo della natura del fenomeno. È una associazione o un processo inferenziale automatico? Quali sono i meccanismi soggiacenti?
Carlston, Skoweonski e Sparks (1995) hanno ripetuto l'esperimento con un procedimento conosciuto come trasferimento spontaneo di tratti. In sostanza le persone delle foto erano associate ad una didascalia che indicava che la descrizione era riferita al comportamento di una terza persona. O anche ad oggetti inanimati [Brown e Bassili, 2002].
Sembra che avvengano processi diversi dalla semplice associazione, ma veri e propri processi inferenziali.
Scheda metodologica: Ebbinghaus, a differenza di William James, intuì che nella memoria possono depositarsi informazioni nascoste alla coscienza e che questi influenzino il comportamento.
La facilitazione poteva essere utilizzata in ambito sperimentale per verificare la presenza di una traccia mnestica implicita in quanto è più semplice e veloce ri-apprendere qualcosa che già è depositato nella memoria.
Metodologia: Il paradigma di ri-apprendimento è strutturato in due step:
1. apprendimento iniziale del materiale (AI): viene contato il numero di presentazioni o il tempo richiesto per apprendere il materiale;
2. ri-apprendimento dello stesso materiale a distanza di tempo (RA): viene contato il numero di prove o il tempo richiesto per ri-apprendere lo stesso materiale.
Limitazioni e sviluppi: l'apprendimento iniziale può essere contaminato dall'esperienza, il partecipante può avere già un metodo. Si può ovviare a questo problema inserendo materiale nuovo nel RA.
L'apprendimento è legato alla prestazione più difficile.
Applicazioni dello strumento: permette con alcune modifiche di raccogliere informazioni, non solo sulla traccia mnestica implicita, ma anche a ciò a cui la persona ha pensato durante e dopo la presentazione degli stimoli.
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