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domenica 14 dicembre 2014

Psicologia sociale: metodi di ricerca

I maggiori obiettivi della p.s. sono 1) la descrizione e 2) la spiegazione dei fenomeni sociali.

La ricerca viene divisa in tipi (livelli):
DESCRITTIVA: l'obiettivo è osservare e registrare la frequenza con cui si verifica un determinato evento.
CORRELAZIONALE: l'obiettivo è scoprire in che misura le variazioni di un certo comportamento (variabile) sono sistematicamente collegate alle variazioni di altre varibili.
SPERIMENTALE: l'obiettivo è fornire l'informazione causale. Lo sperimentatore modifica alcuni aspetti dell'ambiente modificando le variabili.

Il metodo osservativo è un tipo di analisi descrittiva e può essere non partecipante o partecipante. Il metodo osservativo non patecipante è detto naturalistico e prevede che l'osservatore non interferisca con l'ambiente (tipico dell'etologia).
Nel metodo osservativo partecipante l'osservatore entra come parte attiva della situazione che si vuole studiare (tipico dell'antropologia).
L'osservazione ha un grado soggettivo molto elevato perciò la stessa ricerca viene prodotta da diversi osservatori, possibilmente non a conoscenza (blind) delle ipostesi della ricerca.

Nell'indagine correlazionale il ricercatore cerca una relazione tra più variabili. La correlazione è la covarizione sistematica di due o più variabili. Se all'aumentare di A, B cresce (direttamente proporzionale) si dice che la correlazione sia positiva perfetta, e al contrario (inversamente proporzionale), negativa perfetta.
Quando il cofficiente di correlazione è 0 le variabili sono indipendenti e slegate le une dalle altre.
La correlazione non spiega la causalità, due variabili correlazionate non spiegano il nesso causale, anzi le variabili correlate non sono necessariamente una causa dell'altra. Questo è il problema delle correlazioni spurie, ovvero quando le variabili prese in considerazione sono in relazione con una terza variabile non presa in considerazione. Spesso vengono prese in considerazione correlazioni incrociate tra variabili.

Gli studi sperimentali permettono di capire i nessi causali attraverso la manipolazione della variabile indipendente, il resto dello scenario viene mantenuto costante.
Ad ogni manipolazione della variabile dipendente corrisponde una condizione sperimentale; l'insieme delle condioni sperimentale è detta disegno sperimentale.
Nelle condizioni sperimentali è importante l'assegnazione casuale dei partecipanti per eliminare variabili non prese in considerazione. Quando non è possibile fare l'assegnazione casuale si ha a che fare con un quasi-esperimento.

La misurazione e la validità

Spesso in psicologia si tenta di misurare delle variabili concettuali (aggressività, autostima...).
La traduzione di una variabile concettuale in una misura è detta operazionalizzazione, se non viene eseguita in maniera corretta viene minata la validità della ricerca.
La validità può essere suddivisa in tre tipi: validità interna, validità esterna e validità di costrutto.
La validità interna è la certezza e la sicurezza in cui possiamo trarre delle inferenze causali, cioè quando la variabile indipendente manipolata altera la variabile dipendente.
I fattori che riducono la validità interna sono l'impossibilità di distribuire casualmente i partecipanti nelle condizioni sperimentali tipica dei quasi-esperimenti. Inoltre manipolando la variabile indipendente occorre chiedersi in che modo stiamo influendo su altre variabili (es. manipolare lo stress facendo fare una corsa altera anche freq del battito cardiaco, etc..).
La validità esterna è l'estensione nel tempo e nello spazio della condizione sperimentale, l'obiettivo è la generalizzazione massima. Un esperimento che ha validità solo per una certa cultura e in un predefino setting di laboratorio ha una bassissima validità esterna.
Per garantire un'elevata validità esterna e lo scopo è di generalizzare un risultato su un determinato contesto e popolazione si prendono campioni rappresentativi di quella popolazione. Se si intende generalizzare su più contesti, popolazione e tempi la ricerca viene ripetuta in numerosi contesi con popolazioni con culture diverse.
La validità di costrutto rimanda alla validità della supposizione secondo cui le variabili sperimentali colgano in modo adeguato le variabili del costrutto che dovrebbero rappresentare.
In p.s. a minacciare la validità del costrutto entrano in gioco la caratteristica della domanda e la desiderabilità sociale.

La caratteristica della domanda

La caratteristica della domanda si riferisce a quei segnali più o meno consapevoli che influenzano il comportamento dei partecipanti che possono reagire distorcendo il risultato in modo di compiacere le aspettative dello sperimentatore. Perciò chi raccoglie i dati, quando possibile, deve non essere a conoscenza delle ipotesi di studio.
Studi presso Western Electric (1924-33): ricerche su come aumentare la produttività che a prescindere dalle specifiche modificazioni fisiche si aveva sempre un aumento della produttività perché gli operai sapevano di essere parte di uno studio e di essere osservati dalla dirigenza. (Effetto Hawthorne).
Il solo fatto di saper di far parte di uno studio può alterare le condotte.

Il problema della desiderabilità sociale

Alcuni temi trattati nella ricerca sono più sensibili socialmente (stereotipi, consumo di sostanze, ect.) e gli individui spesso rispondono con delle "costruzioni sociali" ovvero delle risposte date strategicamante per fornire una certa immagine di sé.
Per garantire la genuinità della risposta è importante l'anonimato, ma non scongiura la possibilità. Altre soluzioni sono l'utilizzo di strumenti indiretti di rilevazione.

La garanzia scientifica della validità della teoria

La garanzia della validità deriva dalle repliche, che sono delle ricerche condotte con il tentativo di suffragare i risultati già ottenuti in precedenza. Risultati ripetuti sono molto convincenti sulla validità della teoria.
Una seconda tecnica è quella della meta-analisi, cioè il tentativo sistematico di valutare e riassumere i diversi risultati delle repliche delle teorie.
Le teorie di p.s. non vengono mai considerate dimostrate, ma generalmente accettate.
Spesso alcune teorie entrano in competizione tra loro, un caso molto famoso di competizione è la teoria della dissonanza cognitiva (Cooper, 1967, 1989) vs la teoria dell'autopercezione. Nessun risultato delle teorie riusciva ad imporre la propria versione dei fatti. Entrambe le teorie volevano spiegare cosa succede se un individuo deve produrre comportamenti non coerenti con il proprio atteggiamento.
Meta-analisi successive non eliminarono la competizione, ma formularono la complemetarietà: entrambe spiegano il fenomeno a diverse gradazioni di incongruenza (Fazio, Zanna, Cooper).

Eliminazione delle distorsioni

Oltre alla già citata validità non bisogna dimenticare che i ricercatori pongono la loro soggettività nella ricerca e possono distorcere il risultato con la loro aspettativa o pregiudizio.

L'etica nella ricerca di psicologia sociale

La p.s. ha come terreno di studio gli individui umani e ciò pone davanti ad alcuni dilemmi etici, come "I risultati della ricerca giustificano le esperienze dei partecipanti? I risultati della ricerca verranno utilizzati in maniera responsabile?
Un famoso esperimento di Zimbardo può aiutare a comprendere i risvolti di alcuni esperimenti di p.s.: nel 1973 prese dei volontari maschi tra i 17 e 30 per partecipare in un uno studio sulla "vita in prigione". Con il passare del tempo le guardie divennero più crudeli e insolenti pronti a fare valere qualsiasi regola inventata. I prigionieri presentarono sintomi depressivi e psicotici per la passività e la disumanizzazione dell'esperimento e furono liberati facendo sì che l'esperimento venga interronto prima del tempo previsto.
In casi come questi i partecipanti scoprono lati di sé inquietanti, il modo per rendere consapevoli dei rischi consiste nel far firmare un consenso informato.
Spesso in p.s. si ricorre all'inganno per scongiurare i rischi dovuti alle caratteristiche della domanda e la desiderabilità sociale negli esperimenti relativi all'aggressività, stereotipi, uso di sostanze etc., l'inganno è tollerato dalla comunità scientifica se comporta delle conseguenze trascurabili, in ogni caso alla fine dell'esperimento i partecipanti vengono raccolti in debriefing in cui si spiegano le reali intenzioni, gli inganni operati con onestà.
A metà degli anni '70 fu indetta un'istituzione che approva i metodi e i motivi dell'esperimento chiamata Institutional Review Boards, qui i piani di ricerca vengono approvati o respinti.


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