Autori: Jacoby (1989)
Ipotesi: L'effetto di falsa fama è legato alla prestazione di processi dovuti alla memoria implicita e alla familiarità.
Metodo: strategia di opposizione tra processi.
Esperimento: i partecipanti leggono ad alta voce 100 nomi, 20 unici, 20 ripetuti 4 volte (40 nomi). I partecipanti venivano informati che questi nomi appartengono a persone sconosciute e al ricercatore interessa il modo in cui questi nomi venivano pronunciati.
Di seguito viene presentata una seconda lista con 120 nomi, 60 nomi sono noti (ma non famosi) e 60 appartengono a sconosciuti. I partecipanti dovevano giudicare quali nomi appartenevano a persone famose. Questo test poteva essere somministrato subito o dopo 24 ore. 40 dei nomi erano già stati letti, mentre 20 erano completamente nuovi. Veniva ricordato che i nomi precedenti erano di persone sconosciute.
Nella condizione di controllo i partecipanti venivano informati che non ci sarebbero stati nomi delle persone precedenti e non c'erano di fatto. Tutti venivano invitati a rispondere in base alla familiarità del nome e non dovevano spiegare che cosa avessero fatto queste persone per essere famose.
Risultati: In entrambe le condizioni i nomi apparsi una sola volta nella lista di pronuncia sono stati giudicati familiari più di quelli apparsi 4 volte. Nel caso del differimento di un giorno sono stati considerati i più noti.
Discussione: gli effetti di una esposizione ai nomi li rende familiari e la familiarità perdura nonostante le persone non siano più in grado di ricordare quale sia la ragione di questa familiarità. Deduciamo che le esperienze del passato sono efficaci anche quando non abbiamo più un ricordo consapevole dell'esperienza che le ha generate.
Metodologia: disegno sperimentale particolarmente utile quando si tratta di indagare un processo e il rischio di contaminazione di un altro processo sia molto alto, come spesso accade nello studio della memoria. In questo caso è stato implementato un disegno in cui la memoria esplicita non può dare nessun aiuto. Sempre Jacoby [1988] scoprì che i partecipanti ad un esperimento giudicavano il rumore di fondo meno rumoroso se avevano già sentito le frasi.
Nel 1995 Banaji e Greenwald applicarono lo stesso disegno con nomi per metà maschili o per metà femminili. I partecipanti tendevano a considerare più famosi i nomi maschili per effetto di uno stereotipo, ossia il processo attivato era di un'altra specie.
Il limite dell'esperimento è quello per cui possiamo capire solo che la memoria esplicita perdura meno a lungo della memoria implicita, ma non possiamo sapere se la familiarità dei nomi è decaduta nel giorno passato tra una sessione e l'altra dell'esperimento.
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