È attraverso la comunicazione (messa in comunione) che l'uomo ogni giorno costruisce e ricostruisce il mondo sociale. Le iniziative comunicative sono conosciute con il nome di eventi, o, più precisamente, eventi culturali.
Un evento culturale si propone come un momento intorno al quale gravita la produzione dei significati che il tema dell'evento veicola. La partecipazione ad un evento si presenta come un momento di aggregazione e perciò di socializzazione, ossia un momento di costruzione di conoscenza.
Un evento culturale si presenta come medium, ossia si pone-tra, congiunge, tra attori sociali ad altri, tra attori sociali e realtà. In questo modo l'evento veicola altre forme del reale in quanto le rende accessibili all'esperienza e allo stesso tempo vincola l'esperienza in un certo modo.
Parlare dell'ambiente sociale contemporaneo, specie quello delle metropoli, ed evento culturale significa parlare della ricerca d'identità di soggetti-attori guidati da interessi, dopo al crollo dei sistemi di riferimento forti. Interesse invece di stratificazione. Quest'ultima è assimilabile culturalmente allo stampo sociale durkheimiano, ovverosia una ripetizione di esperienze culturali formanti il soggetto che soggiorna in un determinato strato sociale. L'interesse, invece, è "una provincia di significato" che guida il muoversi dell'attore nel mondo.
Nella nostra cultura il consumo rappresenta il principale strumento di investimento esistenziale e la proposta di prodotti culturali diviene un servizio che porta con sé numerosi consumatori. Il prodotto culturale è lo strumento per raggiungere un benessere all'interno del sistema. In questo nostro sistema l'evento culturale è la risposta al bisogno di identità che porta alla condivisione di rituali collettivi e al senso di appartenenza ad una tribù sociale.
2. Questione di senso/i?
Il senso riduce l'infinita complessità del reale. Questa riduzione fa sì che la persona non venga immobilizzata, ma sia un attore di attuare e realizzare un progetto di vita. L'Evento è il luogo di rielaborazione di un apparato simbolico per la (ri)produzione di significati e senso per la mediazione del presente. Il senso di "senso" qui è definito come la base dell'intenzionalità della coscienza e produzione di significati.
Habermas (1986) percepisce l'agire dotato di senso come un'interazione linguistica e quindi dotata di razionalità comunicativa. Si può quindi considerare il senso come ogni forma determinata di definizione del reale che rende possibili comprensione e interpretazione della società.
La coscienza elabora le sue conoscenze ed esperienze andando a formare un proprio sistema di significati: quando la differenza tra particolari sistemi di significato è accettata si può affermare esista una relazione sociale.
La storicità del comprendere (Heidegger, 1959; Gadamer, 1989), ossia il considerare la mediazione nel presente dei significati comunicati come atto produttivo in cui la distanza tra autore e interprete non è un abisso da superare, ma una risorsa del comprendere da cui nascono insospettate connessioni di significato: gli orizzonti di senso si risolvono in una fusione di orizzonti. "Comprendere un pensiero significa comprenderlo come risposta a una domanda" (Gadamer, 1989), e nel dialogo le persone coinvolte fondono continuamente i propri orizzonti di comprensione.
Tra il domandare e il comprendere si apre la possibilità del senso, dando via ad un processo infinito di connessioni significative che altro non sono il continuo operare dell'uomo sulla realtà – e della realtà sull'uomo – da cui questa prende forma.
3. Localizzazione della fruizione
Giorgio Braga propone di individuare la posizione del fenomeno evento culturale all'interno del sistema delle comunicazioni. Si colloca tra il primo (interpersonale) e il secondo (culturale) livello comunicativo.
Secondo lo schema di Braga, la funzione di questa comunicazione è principalmente di "mediazione all'azione", ma anche di "consumo simbolico".
L'artista, come figura storica, fa parte del pubblico con il quale condivide, elabora e utilizza gli stessi processi simbolici, ma si pone al di sopra del pubblico quando mette in atto la sua capacità poietica. Tale messa in atto è spinta dall'esigenza di rendere visibile, di dare forma ai simboli condivisi socialmente.
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