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lunedì 16 agosto 2010

Psicologia dello sviluppo: contributi piagetiani

Dall’attività senso-motoria al pensiero simbolico
Dalla nascita allo sviluppo del pensiero (18 mesi) Piaget distingue sei fasi stadi evolutivi.
0-1 mesi – esercizio dei riflessi
Il neonato si adatta all’ambiente mettendo a punto la sua dotazione ereditaria. Nessuna modifica strutturale.
1-3 mesi – primi adattamenti acquisiti e reazione circolare primaria
Il bambino di un mese inizia a ripetere schemi d’azione come portare il pollice alla bocca, prendere oggetti in maniera più raffinata etc. in base ad abitudini acquisiti che tendono a ripetersi, da qui “reazioni circolari primarie”. Queste attività sono fini a se stesse e non attuate per modificare l’ambiente circostante. A questo proposito, per Piaget, il bambino non ha vere e proprie cognizioni spaziali, temporali e causali. L’affermazione trova credito nel fatto che un oggetto che esce dal campo visivo del bambino è dimenticato e cessa, per lui, di esistere.
3-8 mesi – reazioni circolari secondarie e “procedimenti destinati a far durare gli spettacoli interessanti”
Il bambino in questa fase porta in atto dei comportamenti con evidenti fini di modificare la realtà esterna, ma non con una vera e propria intenzionalità. Più che altro sono tentativi casuali andati a buon fine che vengono considerati causali solo a posteriori.
8-12 mesi – coordinazione degli schemi d’azione acquisiti e il loro impiego in situazioni nuove
Inizia a 10 mesi la comprensione del rapporto mezzi-fini riprendendo reazioni circolari secondarie e attuandole in contesti nuovi. Per Piaget solo a questo punto si può parlare di intelligenza con tentativi di risolvere problemi in base a conoscenze pregresse. Si tratta però di una intelligenza senso-motoria, non vengono elaborate soluzioni concettuali o immagini mentali. La nozione di oggetto ormai entrata nel repertorio: oggetti fuori dal campo visivo continuano ad esistere.
12-18 mesi – reazione circolare terziaria e scoperta di schemi d’azione mediante la sperimentazione attiva
Il bambino di un anno si trova in situazioni in cui deve elaborare soluzioni originali e i progressi intellettuali si manifestano con una continua sperimentazione. A questa età il bimbo può camminare ed esplorare il proprio ambiente. Le reazioni circolari terziarie sono le applicazioni di oggetti o relazioni in situazioni del tutto nuove.
dai 18 mesi – invenzione di nuovi mezzi mediante combinazione mentale
Il bambino a questa fase di sviluppo è in grado di trovare la soluzione ad un problema tramite invenzione avendo a mente azioni od oggetti non ancora fatti o presenti. Il bambino è in grado di imitare ciò che ha fatto un altro anche ore prima, può immaginare che oggetti siano altro da quello che sono e infine è in grado di combinare le parole per comunicare. Tempo, spazio e causalità per il bambino a questo stadio sono molto evoluti: può figurarsi spostamenti invisibili di oggetti e constatare cause di eventi partendo dagli effetti.

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