Lo sviluppo della memoria nei primi anni di vita
I dati raccolti evidenziano che la memoria, e quindi l'apprendimento, sia già attiva prima della nascita. Gli studiosi sono unanimi nel ritenere che i registri sensoriali siano uguali dalla nascita per tutta la vita, ma sono altre forme di apprendimento a perfezionarsi.
Lo sviluppo della memoria è molto rilevante in una fase che va da i 4 ai 7 mesi. A 8 mesi già il bambino riconosce diverse persone, perciò possiede tracce mnestiche recuperabili sistematicamente. Tra i 10-12 mesi il bambino inizia a compiere i primi atti d’intelligenza, questo può essere dato da una memoria a breve termine in grado di contenere più elementi e da una memoria di lavoro non primitiva. Dagli 11 a 18 mesi il bambino si dà una incessante opera di sperimentazione, facendo cadere oggetti, assaggiandoli, etc. Con l’avvento del pensiero simbolico tra i 15 e 18 mesi il bambino è in grado di rievocare dalla memoria a lungo termine precedenti esperienze e programmare attività di problem solving della durata di minuti. Strategie di memorizzazione sono riscontrabili già attorno ai 3 anni. In un esperimento l’intervistatore ad alcuni bambini chiedeva di ricordare sotto quale tazza si trovasse la pallina, ad altri no. Allo specchio unidirezionale i bambini a cui veniva fatta richiesta di ricordare adottavano strategie esterne, come tenere l’indice puntato verso la tazza o fissare la tazza a lungo.
Lo sviluppo della memoria negli anni della scuola dell’infanzia e di quella primaria
Come detto prima tra bambino e adulto non ci sarebbero differenze nelle memorie sensoriali. Per quanto riguarda la memoria a breve termine le posizioni sono contrastanti. Miller afferma che la MBT abbia una capacità da 5 a 9 elementi. Pasqual-Leone sostiene che ci sarebbe un aumento di capacità tra i 5 e 12 anni. Altri studiosi affermano che la capacità non cambi, ma le strategie per utilizzare la MBT al meglio. L’adulto ha fatto proprie strategie come la reiterazione e l’organizzazione, mentre il bambino non ha questa abilità.
Sembrerebbe che i bambini usino spontaneamente la reiterazione a partire dai 7 anni, ma ne siano a conoscenza già da prima. Bambini con un’età inferiori ai 7 anni possono imparare ad utilizzarla con un training però l’uso sarebbe circoscritto in contesti simili a quelli appresi. Flavell suggerisce che i bambini non considerino la memoria come un qualcosa di automatico, solo in seguito userebbero strategie di memorizzazione.
Per quanto riguarda l’organizzazione, le ricerche indicano che i bambini tra i 9-10 anni siano in grado di utilizzare tecniche di raggruppamento in cluster in maniera spontanea, prima solo su richiesta. Le regole di raggruppamento di bambini tra i 6-7 anni è pressoché di tipo sintagmatico o complementare ([magiare, dolce], [cielo, azzurro]). Bambini più grandi riescono a creare raggruppamenti paradigmatici ([oca, cane, topo]: animali).
Il bambino più piccolo ha un tipo di organizzazione episodico. Utilizza degli schemi (script) che solo in seguito verranno organizzati in strutture semantiche. Gli studiosi ritengono che i bambini preferiscono l’uso di icone e immagini rispetto al resoconto verbale.
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