Lesioni all’area di Broca producono l’afasia di Broca o non-fluente o motoria. I pazienti manifestano anomia, ampio uso di parole di contenuto e scarso uso di parole funzionali (sincategorematiche), agrammatismo, errori parafrasici.
Lesioni all’area di Wernicke producono l’afasia di Wernicke. I pazienti hanno problemi di comprensione, deficit nel riconoscimento di suoni, commettono errori parafrastici. La produzione è fluente, ma insensata.
Il modello Wernicke-Geschwind, oggi superato, coinvolge per il linguaggio la corteccia uditiva, l’area di Wernicke, il giro angolare, il fascicolo arcuato, l’area di Broca e la corteccia motoria.
il modello viene analizzato attraverso due compiti: in un compito di ripetizione il modello prevede che la parola dall’orecchio passi alla corteccia uditiva da qui all’area di Wernicke e poi tramite il fascicolo arcuato all’area di Broca e alle aree motorie per articolare la parola da ripetere. In un compito di lettura di testo scritto il modello prevede che la parola dall’occhio passi alla corteccia striata da qui al giro angolare poi all’area di Wernicke e poi tramite il fascicolo arcuato all’area di Broca e alle aree motorie per articolare la parola letta. Il modello ha diversi limiti, ad esempio le parole lette possono raggiungere l’area di Broca senza passare da quella di Wernicke. È bene ricordare almeno un terzo tipo di afasia detta afasia di conduzione. Questa forma interessa il fascicolo arcuato e determina un forte deficit nella ripetizione del linguaggio scritto e orale. Forme simili di afasia di Broca e Wernicke sono riscontrabili anche in pazienti bilingui e non-udenti. Nei bilingui solitamente la lingua appresa “peggio” tende ad essere più compromessa mentre nei non-udenti sembra che lesioni che compromettono il linguaggio in soggetti normoudenti determino un peggioramento nel linguaggio dei segni nei pazienti non-udenti.
La produzione del linguaggio è fortemente lateralizzata, la grande maggioranza degli individui ha una dominanza dell’emisfero sinistro per questo tipo di compito. Non occorre credere però che l’emisfero controlaterale non sia coinvolto. Accanto ad asimmetrie funzionali, come quella del linguaggio, ne troviamo anche di strutturali: la scissura silviana di sinistra è più lunga e con un angolo acuto rispetto alla scissura di destra il planum temporale di sinistra è maggiore di quello di destra.
La stimolazione elettrica ha messo in luce come siti vicini possono dare effetti contrastanti mentre siti lontani effetti simili. questo indica due cose, da un lato la specificità di alcuni gruppi di neuroni per determinati compiti, dall’altro il fatto che effetti simili si riscontrino in seguito a stimolazioni distanti indica che l’elaborazione del linguaggio è più complessa rispetto al modello di Wernicke-Geschwind.
Nessun commento:
Posta un commento