Ducket e Silbey [2007] propongono il modello duale dell'ideologia (Dual Process Motivational Model of Ideology and Prejudice, DPM). In sostanza autoritarismo e dominanza sarebbero sì predittrici personologiche delle scelte politiche, ma non avrebbero una comune causa e non avrebbero gli stessi meccanismi nell'influenzare atteggiamenti e valori politici.
Il modello prevede che le persone maturino una "visione del mondo" in base ad un particolare setting personologico, a pratiche di socializzazione, all'esposizione di un determinato ambiente. Per il modello alle visioni del mondo soggiacciono le seguenti percezioni:
1) il mondo come pericoloso: la natura del mondo è pericolosa e imprevedibile;
2) il mondo come giungla competitiva: la natura del mondo è la competizione continua, in cui la forza è giusta e i deboli devono soccombere ai forti.
Tramite il Big Five si è individuata una relazione con bassa apertura mentale ed alta coscienziosità tra mondo-pericoloso, questo assetto è tipico di una educazione imposta da figure genitoriali autoritarie e costrittive e da un ambiente sociale imprevedibile. Il mondo-giungla correla con bassa gradevolezza, assetto che proviene da una socializzazione caratterizzata da poca affettuosità e da ambienti sociali iniqui con forte disuguaglianza sociale.
Autoritarismo e dominanza sono entrambe correlate con il pregiudizio, ma si suppone in modo diverso. Il pregiudizio dell'autoritario è verso a gruppi considerati come devianti, mentre per i dominanti sarebbero i gruppi di basso status e gruppi in genere che rivendicano una autonomia politica. Così si sono proposti tre gruppi caratterizzati da eterodossia: gruppi pericolosi e minacciosi (criminali, terroristi, spacciatori, ecc.), gruppi discriminati o svantaggiati (diversamente abili, obesi, pazienti psichiatrici, casalinghe, ecc.), gruppi di dissidenti (movimenti di protesta, femministe, omosessuali, ecc.). Coerentemente con la proposta di ricerca è emerso l'autoritarsimo correla con il pregiudizio verso i gruppi pericolosi, mentre la dominanza con i gruppi svantaggiati. I gruppi di dissidenti sono soggetti da entrambi gli orientamenti, con picchi per l'autoritarismo.
Si è indagato sul legame con il pregiudizio sessista e si è rilevato un sessismo benevolente per gli autoritari come protezione e controllo del comportamento femminile considerando la donna subordinata. Un sessismo ostile da parte dei dominanti come pregiudizio forte nei confronti delle donne.
Possiamo così ipotizzare che l'autoritarismo abbia una visione minacciosa del mondo e che sia connesso ad emozioni negative di fronte a gruppi considerati minacciosi, mentre la dominanza abbia una visione del mondo come giungla e sia connesso ad emozioni negative di fronte a gruppi svantaggiati e competitivi.
Una tematica importante nel discorso sull'ideologia è quella dei valori. Non c'è accordo tra tutte le scienza umane su cosa si debba intendere con valore, ma in sintesi il punto in comune [Van Deth e Scarborough 1995] è la concezione di valore come ciò che è desiderabile in forma astratta e conduce all'azione. La psicologia si è distanziata dall'impianto morale e ideologico dei valori per concentrarsi come su come i valori orientano il comportamento individuale. Schwartz [1992] definisce 'valore' come convinzione relativamente stabile circa i modi ideali e desiderabili di agire o essere; scopi motivazionali che guidano il pensiero e il comportamento in vari ambiti della vita.
Schwartz dopo un'indagine transculturale individua 10 valori principali che possono essere considerati universali:
1) universalismo: protezione del benessere di tutte le persone e l'integrità della natura;
2) benevolenza: impegno e mantenimento del benessere delle persone che abbiamo intorno;
3) tradizione: accettazione e rispetto dei costumi e idee che una cultura impone agli individui;
4) conformismo: limitazione e contenimento delle proprie azioni in modo da renderli coerenti con le norme socialmente condivise con parallela repressione di tutti i comportamenti considerati dannosi;
5) sicurezza: mantenimento dell'ordine sociale stabile;
6) potere: raggiungimento dello status socioeconomico elevato per controllare le risorse come dominio sulle persone;
7) successo: dimostrazione di padronanza e competenza in base agli standard culturali per essere approvati socialmente;
8) stimolazione: conduzione di un'esistenza ricca di novità e cambiamenti;
9) edonismo: perseguimento della gratificazione dei sensi;
10) autodirezione: perseguimento dell'indipendenza e della libertà di pensiero e azione.
I valori oltre ad orientare l'azione individuale sono schemi cognitivi di interpretazione del mondo sociale circostante. Schwartz ha sviluppato diversi strumenti di misura dei valori, il più recente è il PVQ (Portrait Values Questionnaire). Dopo numerose ricerche Schwartz ha individuato delle gerarchie di valori tali che i più simili sono spesso adottati dalla persona in opposizione ad altri.
Lo studioso ha costruito un modello a due dimensioni bipolari:
1) conservazione-apertura al cambiamento: riflette l'opposizione tra il cluster di valori che conducono alla libertà di pensiero e azione (stimolazione e autodirezione) contro il desiderio di sottomissione ai dettami della tradizione e delle norme (tradizione, conformità e sicurezza).
2) autoaffermazione-autotrascendenza: riflette l'opposizione tra l'impegno verso gli altri (benevolenza e universalismo) e la ricerca del successo personale e del predominio (potere e successo).
Al valore edonismo non è stata ancora trovata una posizione stabile, alcuni lo avvicinano al potere e al successo altri invece altri a stimolazione e autodirezione. Schwartz ritiene che la gerarchia dei valori sia data dalla priorità che la persona dà ai valori.
ITANES e Schwartz [2006] rilevano che per quanto riguarda il genere le donne danno priorità a tradizione, sicurezza e benevolenza e agli ultimi posti potere, successo e stimolazione. Per l'età i vaolori tradizione, benevolenza, conformità e sicurezza aumentano di priorità con gli anni mentre si abbassano quelli relativi all'edonismo, stimolazione, successo e autodirezione. Per il grado di istruzione si osserva l'andamento opposto. Tutte queste relazioni sono comunque deboli.
Per quanto riguarda gli atteggiamenti verso i temi politici come l'immigrazione si è notato che i valori afferenti alle dimensioni conducono ad avere preferenze verso policy differenti.
La dimensione rilevante per l'ideologia politica è quella autoaffermazione-autotrascendenza. Si collocano a destra coloro che hanno valori di potere, successo e a sinistra quelli che vengono guidati da benevolenza e universalismo. Nel nostro Paese la dimensione conservazione-apertura non è predittivo dell'ideologia. I Non collocati si caratterizzano per valori alti di sicurezza e bassi di autodirezione.
Per ciò che riguarda la personalità il Big Five correla Apertura mentale e Amicalità con sinistra, Coscienziosità ed Estroversione con destra. Con il modello HEXACO che aggiunge la dimensione Umiltà-Onestà, quest'ultima predice un orientamento a sinistra.
Le basi psicologiche dell'ideologia sono state investigate anche in relazione alla cognizione sociale motivata [Jost 2009; Chirumbolo 2011] e in particolare verso i bisogni di natura epistemica ed esistenziale. Una prima motivazione epistemica è la riduzione dell'incertezza e questa correla con conservatorismo e centrodestra [Jost et al. 2003]. Questa è legata con la conoscenza dell'ambiente al fine di poterlo controllare e di poter muoversi agevolmente nel mondo. Una motivazione esistenziale è invece la riduzione della minaccia, legata alla paura della morte e alla percezione di insicurezza. Anche questa correla con il conservatorismo e il nazionalismo. È possibile in ambito sperimentale attivare le due motivazioni. Nel primo caso smentendo una convinzione, nel secondo caso facendo pensare alla propria morte o ad un pericolo più o meno grave nel proprio spazio vitale (teoria della gestione del terrore) [Greenberg, Solomon e Pyszczynski 1997]. Lo studio e i viaggi sono considerati fattori protettivi nei confronti dell'incertezza e della minaccia.
Analizzando l'ideologia di destra e sinistra si possono individuare le dimensioni conservazione-cambiamento e uguaglianza-disuguaglianza. In ricerche in cui sono stati somministrati HEXACO, RWA, SDO e PVQ e sono emerse interessanti relazioni [Lee et al. 2010; Sibley e Duckitt 2008]. Umiltà-Onestà, in minor misura Amicalità, correla negativamente con Dominanza e Autoaffermazione. Apertura mentale è inversamente correlata con Autoritarismo e Conservazione. Coscienziosità correla con Conservazione. La Disuguaglianza è preferita nell'orientamento alla dominanza con accenti sui valori dell'Autoaffermazione, con una minore importanza ai tratti dell'Onestà e della Gradevolezza.
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