Autori: Castelli, Arcuri (2001)
Ipotesi: discrepanza tra la reazione esplicita e la reazione implicita del testimone di un comportamento denigratorio da parte di un membro dell'ingroup verso un membro o un gruppo stigmatizzato
Metodo: matrice di stima
Esperimento: Disegno 2x2
{descrizione stereotipica vs controstereotipica} x
{fonte delle stime: persona che descriveva Almad vs un altro partecipante selezionato casualmente}
1+2) I partecipanti, divisi in due gruppi, assistevano alla presentazione di 10 tratti stereotipici e 10 tratti neutri o alla presentazione di 10 tratti controstereotipici e 10 tratti neutri. Ogni stimolo è presentato per 3 secondi.
Tra un tratto e l'altro veniva presentata una matrice di lettere "a" disposte casualmente per 5 secondi con una stima numerica della quantità di "a" a monitor. Metà dei partecipanti credeva che si trattasse della persona che aveva proferito il tratto, metà, invece, la stima di un altro partecipante. Veniva chiesto al partecipante di dire quante "a" stimasse a monitor e quanto affidabile fosse la stima fornita con una scala a 9 punti da -4 a +4.
Risultati: l'operazionalizzazione del conformismo avveniva tramite la distanza dalla stima fornita sul monitor e il giudizio del partecipante. I risultati illustrano come la distanza aumentasse se fosse stato chiesto di valutare la stima del proferitore dei tratti e che questi fossero stati controstereotipici.
Discussione: pare che le persone tendano a conformarsi implicitamente con chi fornisce giudizi stereotipici anche se esplicitamente viene negato il pregiudizio. È lecito chiedersi se questo fenomeno avvenga maggiormente per stereotipi negativi rispetto a quelli positivi. Esperimenti successivi hanno mostrato che non è rilevante la valenza, ma la conformità allo stereotipo. Non si riesce a concludere se fosse stata una minore fiducia verso chi si esprime in termini controstereotipici o un maggior conformismo verso chi si esprime con stereotipi consensuali.
Meodologia: i partecipanti verranno informati che verrà mostrata una matrice di "a" con nel lato superiore lo stimatore e la stima, e che il tempo era troppo breve per riuscire a contare le "a" per cui dovevano stimarne la numerosità spannometricamente. Se il partecipante non fornisse una stima, lo sperimentatore richiede di fornire una comunque.
Nessun commento:
Posta un commento