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domenica 14 dicembre 2014

Psicologia sociale: gli atteggiamenti

Con atteggiamento si intende una rappresentazione cognitiva che contiene la valutazione di un oggetto di atteggiamento (persona, gruppo, cosa, azione, idea).
Un atteggiamento ha una direzione e un'intensità. L'approccio per la misura degli atteggiamenti è l'autodescrizione, una scala di misura degli atteggiamenti consiste in una serie di domande che si riferiscono all'intensità con cui le persone concordo o non concordano, sono favorevoli o contrari, trovano gradevole o sgradevole un oggetto di atteggiamento.
Un altro metodo per valutare gli atteggiamenti altrui è l'osservazione del comportamento in quanto questo si riflette nell'atteggiamento. L'elettromiografia facciale (EMG) è utile per predire quale sia l'intensità e la direzione di un atteggiamento.

Le funzioni degli atteggiamenti

Gli atteggiamenti si formano perché ci semplificano la padronanza dell'ambiente. In questo senso l'atteggiamento produce due funzioni: la funzione conoscitiva che permette di semplificare e organizzare l'ambiente circostante e una funzione strumentale che permette di massimizzare le nostre ricompense e raggiungere gli obiettivi desiderati.
Alcuni atteggiamenti svolgono la funzione di identità sociale che permette di acquisire un senso di connessione con gli altri, come possono essere atteggiamenti riguardo questioni ambientali, politiche, religiose.

La composizione di un atteggiamento

Un atteggiamento è una rappresentazione cognitiva composta da un'informazione cognitiva, l'insieme dei dati logici che giustificano l'atteggiamento, da un'informazione affettiva, l'insieme dei sentimenti e delle emozioni che l'oggetto suscita, e da un'informazione comportamentale, l'insieme dei comportamenti presenti e passati con cui si è interagito con l'oggetto.

La formazione di un atteggiamento

Nel formarsi un atteggiamento le persone tentano in tutti i modi che questo sia coerente, ma non sempre è possibile e in alcuni casi si formano atteggiamenti ambivalenti che contengono entrambe le connotazioni.
Le strategie per minimizzare il rischio di incoerenza consistono talvolta in raccogliere informazioni unilaterali (esposizione selettiva).
Sono le informazioni accessibili a determinare l'atteggiamento e quanto più spesso pensiamo all'atteggiamento tanto più questo tenderà ad essere accessibile tanto da sostituire la nostra conoscenza dell'oggetto stesso e la difficoltà nel mutarlo sarà maggiore.

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