Cerca nel blog

giovedì 29 gennaio 2015

Filosofia della scienza: spiegazione meccanicista e biologia organismica (Nagel, 1961)

Assunzioni ontologiche sull'irriducibilità della biologia alla fisica
Biologi e fisici sono concordi nel ritenere la biologia del futuro un capitolo della fisica. Alcuni biologi obiettano che l'ente studiato dalla biologia necessita di metodologie peculiari e tal'altri sostengono che la biologia è irriducibile in modo intrinseco alla fisica.
Gli argomenti a favore dell'irriducibilità sono:
1. Esiste una differenza ontologica tra vivente e non-vivente, perciò quanto meno è necessaria una metodologia adatta allo scopo dello studio. Da qui partirebbe l'autonomia della biologia.
2. Gli organismi viventi si autoregolano, autoconservano e autoriproducono e hanno scopi nel futuro. Le analisi funzionali sono perciò fondamentali per il biologo e "l'essere diretto ad un fine" diventa una categoria ontologica distintiva della biologia.

Problemi intorno alla cosidetta spiegazione teleologica della biologia
Quanto l'argomento 2 la spiegazione teleologica è onnipresente nella letteratura biologica. Per un fisico sarebbe un nonsense dire che gli atomi hanno gusci elettronici per legarsi con altri atomi e, in generale, la scienza moderna rigetta in toto la teleologia come "dottrina dei fini".
L'uso di 'teleologico' in questo genere di spiegazioni non è riferito a scopi o fini, ma a funzioni. La parola 'teleologia' diventa perciò ambigua.
Esempio della clorofilla: la funzione di A (clorofilla) in un sistema S, in un ambiente E, con organizzazione C è di disporre S al processo P produzione di amido.
Sostenere che la clorofilla è necessaria alla produzione di amido è inamissibile, dovremmo dire che, grazie alle condizioni, è sufficiente alla produzione di amido. È possibile sempre trasformare una espressione teleologica nel modo causale con cui si esprime la fisica, ma non vale sempre il contrario. Sembrerebbe che alcune formulazioni fisiche siano teleologiche, ma sono solo espresse in una forma isoperimetrica o variazionale. Lo stesso può dirsi dei principi estremali, quali il mantenimento dell'omeostasi. Entrambe le formulazioni non sussumono nessuna teleologia naturale.


Interpretazione della teleologia e cibernetica
La peculiarità dei sistemi biologici, ossia la direzione ad uno scopo, è accolta in tre modi:
1. si esprimono i fini in modo teleologico ma con atteggiamento neutro rispetto ad una teleologia della natura;
2. si considerano spiegazioni teleologiche e causali equivalenti;
3. è sempre possibile spiegare in termini fisico-chimici.
Nel frattempo è apparsa la cibernetica e la distinzione tra vivente e non-vivente, per ciò che concerne la teleologia, viene meno. Esistono sistemi fisici non-viventi diretti ad uno scopo.
Nagel ora parla di "grado di organizzazione" o "grado di persistenza" di un sistema. Si è però soliti parlare di "grado di plasticità" o "grado di adattabilità" di un sistema.
È in fin dei conti ambigua la separazione tra diretti ad uno scopo e non-diretti. Una traduzione non teleologica di una affermazione teleologica, d'altro canto, fa perdere un quid anche se prima facie è equivalente. La legittimità delle spiegazioni teleologiche avviene quando so tratta di conoscere la plasticità di sistemi organizzati in un certo modo e che sono diretti ad uno scopo. Questa conoscenza può provenire solo da due fonti:
1. sistema di generalizzazioni induttive ottenute da sistemi del tutto simili;
2. sistema di generalizzazioni deduttive alle quali si aggiungono meccanismi incorporati nel sistema.
La spiegazione teleologica ha una visuale imperdonabilmente ristretta poiché si riferisce sempre alla normalità per legittimarsi come spiegazione. Il che porta a introdurre elementi propri ed elementi anormali, o dice che è "accidentale" ciò che non rispetta le aspettative.

Struttura e funzione. Critica allo "slancio vitale"
Rimane aperto il dibattito tra struttura e funzione che alcuni reputano un dilemma. Quando si dice struttura-di in genere ci si riferisce all'
anatomia, perciò l'organizzazione spaziale di parti interconnesse. La funzione si dice di ciò in cui queste parti sono impegnate, la fisiologia. Per cui la struttura si riferisce allo spazio e la funzione allo spaziotempo. Dove sta perciò il dilemma?
Alcuni biologici teoretici sostengono che sia necessario uno "
slancio vitale" (Drisesch) che dirige l'evoluzione verso una struttura futura. Senza introdurre elementi inosservabili è lecito dire che l'anatomia non spiega la fisiologia senza il ricorso a leggi meccanico-causali: la struttura non determina la funzione logicamente.
Nagel conclude che l'analisi biologica, benché pregna di spiegazioni teleologiche, non differisce essenzialmente dalla spiegazione fisico-chimica e la metodologia non è una discriminante sufficiente.

Il punto di vista della biologia organismica
Il "vitalismo" in biologia è stato superato, alcuni biologi che si ritengono anti-vitalisti e al contempo anti-meccanicisti si ritrovano sotto l'etichetta "biologia organismica". Sostengono che le spiegazioni meccanicistiche non sono adeguate ai fenomeni biologici.
La tassonomia dei biologi potrebbe essere come segue:
- biologi meccanicisti: 1) credono che i fenomeni vitali si presentano a seconda di determinati ordini che sono le strutture spaziotemporali dei corpi. Tutti i biologi sono d'accordo con la presa di posizione meccanicista eccetto i vitalisti e gli indeterministi radicali. 2) tutti i fenomeni sono spiegabili dalla scienza meccanica e viventi sono "macchine". 3) i fenomeni vitali possono essere spiegati attraverso le leggi fisico-chimiche e i corpi sono "macchine fisico-chimiche".
- biologi organismici: le possibilità nono sono solo meccanicismo e vitalismo, tanto che né la teoria dell'evoluzione né quella dell'ereditarietà sono concetti fisico-chimici. La metodologia della ricerca fisico-chimica non è appropriata per i sistemi biologici e le spiegazioni derivanti da tali metodologie. Gli impianti teorici della fisica e della chimica non dicono niente del fenomeno osservato.
Gli esseri viventi non si danno in parti discrete ma in totalità e non è che dalle somme di conoscenze specifiche si ottiene la conoscenza della totalità (complessità), perciò l'organismo è di un ordine diverso dai processi fisico-chimici.
Gli organismi sono gerarchicamente organizzati e la componente fisico-chimica condiziona o limita i livelli più alti (survenienza), ma non sono esplicabili in termini fisico-chimici.


Condizioni formali di riduzione scientifica
Connettibilità: possibilità di traduzione di enti logici ('cellula', 'gene', ecc.) nel vocabolario di una scienza più generica.
Derivabilità: una espressione biologica può derivare logicamente da una classe di enunciati fisico-chimici.
Perciò al momento la biologia non è un capitolo della fisica, ma non lo è per principio. I biologi organismici non sostengono che la biologia è irriducibile alla fisica, ma sostengono che le espressioni logiche per descrivere i livelli superiori di organizzazione espresse nella lingua della fisica non hanno senso.
Gli organismi viventi sono poi sistemi aperti e la fisica non si occupa di tali sistemi, l'omeostasi organismo-ambiente è dinamica.



Peculiarità della biologia organismica
Woodger sostiene che occorre distinguere tra "entità chimiche" e "concetti chimici", sostiene inoltre che la composizione di un organismo di entità chimiche non sia sufficiente a descriverlo in concetti chimici.
Esistono due tipi di gerarchie: a) di divisione e b) di processo. Perciò i biologi organismici hanno ragione a sostenere che sia cruciale l'interdipendenza dell'intero organismo e hanno ragione a sostenere che una indagine dei livelli inferiori non sia sufficiente a conoscere l'organismo, ma ciò non rende impossibile la spiegazione meccanicista. Sebbene i biologi organismici dicano per partito preso "unità", "totalità indivisibile", ecc. anche loro studiano l'organismo in parti discrete attraverso il metodo astrattivo, concludiamo dicendo che l'approccio gerarchico sia corretto ma nulla impedisce una spiegazione meccanicista, nè una fisico-chimica dell'organismo.

Nessun commento:

Posta un commento