Cerca nel blog

lunedì 16 agosto 2010

Psicologia dello sviluppo: lo sviluppo affettivo secondo la psicoanalisi

I primi diciotto mesi di vita
Per la teoria psicanalitica la zona orale svolge un importante ruolo affettivo nei primi mesi di vita. Chiamandosi appunto stadio orale. Oltre ad essere un una zona con cui il bambino impara a conoscere l’ambiente, comunicare, soddisfare bisogni primari è anche la prima zona con cui il bambino prova le prime sensazioni di piacere. Lo stadio orale è caratterizzato dal completo assopimento durante la suzione. Per Freud è una manifestazione sessuale infantile, che non conosce ancora oggetto sessuale e si appoggia ad una delle funzioni del corpo in modo “autoerotico”.
Con il crescere dei primi denti il succhiare acquisisce uno strumento per afferrare e attaccarsi a parti del mondo esterno impossessandosene, aggredendole. Lo svezzamento è un momento significativo, conflittuale e difficile per la relazione madre-bambino. Il bambino può subire un vissuto di privazione con cui può reagire con il rifiuto, ad esempio sputando il cibo diverso dal latte. Dallo svezzamento il bambino sviluppa conoscenza sulla madre.
Il processo di  “separazione-individuazione”, Mahler (1959) ,porterà il bambino a conoscere se stesso come qualcosa di diverso dal mondo circostante. La fase in cui il bambino si trova all’inizio della vita è definita autismo primario, in cui il bambino non distingue il dentro dal fuori, ciò che appartiene a lui o alla madre. A partire dal secondo mese, si parla di fase simbiotica, sembra esserci nel bambino una vaga consapevolezza che qualcuno soddisfi i suoi bisogni.
Con il passare del tempo il bambino diventa sempre più attivo e verso i sei mesi tocca le guance della madre, tira i vestiti e i capelli. Il processo di separazione-individuazione procede fino alla tappa dei 12 mesi: la deambulazione. Il bambino procederà con un’intensa sperimentazione ed esplorazione dell’ambiente.
Spitz è lo studioso che ha cercato di comprendere come si va a formarsi l’oggetto libidico, condizione necessaria per la prima relazione affettiva. Il bambino prima dei 6-7 mesi non ha ancora stabilito una relazione oggettuale vera e propria, perché non ha un autentico riconoscimento della persona che ha di fronte. Una volta instaurata una relazione oggettuale il bambino proverà sentimenti anche complessi nei confronti di una persona. All’ottavo mese avviene quella che è definita l’angoscia dell’ottavo mese, fenomeno per il quale il bambino non sorride più agli estranei e, anzi, può scoppiare in lacrime.
Erikson, mantenendo come base la teoria psicanalitica, si concentra nel descrivere le strategie dell’Io nei confronti del mondo esterno con tutta la sua complessità culturale. La psicoanalisi si concentra particolarmente nei conflitti Ego-Es, Ego-Super Ego. Lo studioso definisce la fase dei primi 18 mesi acquisizione di un senso di fiducia di fondo attraverso il superamento del senso di sfiducia. Il compito affettivo dell’essere umano nei primi mesi di vita è quello di sentire/capire i suoi bisogni fondamentali e che la figura materna li asseconda. In base a quest’acquisizione il bambino può sopportare l’assenza della madre, fiducioso che tornerà.

Nessun commento:

Posta un commento